Il Monte Hyjal e il dono di Illidan

Mentre le scosse, derivate dall’implosione del Pozzo, scuotevano il pianeta dalle fondamenta, i mari si innalzarono per riempire la vasta cicatrice lasciata sulla terra. Quasi l’otto per cento della superficie terrestre di Kalimdor fu spazzato via, lasciando solo un pugno di continenti attorno al nuovo, infuriato oceano: al centro delle acque, dove un tempo si trovava il Pozzo dell’Eternità, c’era una furiosa tempesta di energie caotiche.

Warcraft 3 Illidan Stormrage

Questa terribile ferita, conosciuta come Maelstrom, non avrebbe mai cessato il suo tormentato turbinare, a costante memoria della terribile catastrofe e dell’era utopica andata ormai perduta per sempre…

I pochi Elfi della Notte sopravvissuti alla terribile esplosione si radunarono su rozze zattere e raggiunsero lentamente l’unico continente in vista. Grazie al favore di Elune, Furion, Tyrande e Cenarius sopravvissero alla Grande Divisione. Gli esausti eroi guidarono i pochi sopravvissuti e stabilirono una nuova patria. Mentre viaggiavano in silenzio, osservarono la distruzione del mondo e capirono che erano state le loro passioni a causare tutto quel disastro.

Sebbene Sargeras e la sua Legione fossero stati spazzati via dalla distruzione del Pozzo, Furion e i suoi compagni non potevano fare a meno di pensare al terribile costo della vittoria.

Era chiaro che Azshara, insieme ai Nobili che facevano parte della sua élite, fossero stati scaraventati sul fondale del mare in tempesta. Ciononostante, c’erano molti Nobili fra i sopravvissuti che riuscirono a raggiungere le sponde del nuovo continente. Sebbene Furion non si fidasse di questa gente, sapeva che la loro minaccia era pressoché inesistente senza le energie del Pozzo ad alimentarla.

Quando la massa esausta di Elfi della Notte approdò sulle sponde del nuovo continente, scoprì che il sacro Monte Hyjal era sopravvissuto alla catastrofe. Alla ricerca di una nuova patria, Furion e gli Elfi della Notte scalarono le sue pendici e ne raggiunsero la ventosa cima.

Scendendo nel bacino boscoso, annidato fra le enormi vette del monte, trovarono un lago piccolo e tranquillo. Con orrore, scoprirono che le acque erano state inquinate dalla magia. Illidan, sopravvissuto alla Grande Divisione, raggiunse la cima di Hyjal molto prima di Furion e degli altri Elfi della Notte. Nel suo folle tentativo di mantenere i flussi della magia nel mondo, versò nel lago il contenuto delle sue fiale (le preziose acque del Pozzo dell’Eternità). Le potenti energie si fusero immediatamente in un nuovo Pozzo dell’Eternità. Ritenendo questo nuovo Pozzo un dono per le future generazioni, l’esultante Illidan fu sbalordito dalla reazione negativa del fratello.

Sebbene Furion gli avesse spiegato che la magia era caotica per natura e il suo uso non poteva che portare alla corruzione e al conflitto, Illidan rifiutò di rinunciare ai propri poteri magici.

Furion sapeva fin troppo bene dove avrebbero condotto i pericolosi piani di Illidan, quindi decise di occuparsi del suo folle fratello una volta per tutte. Con l’aiuto di Cenarius, lo rinchiuse all’interno di un’enorme sala sotterranea, incatenato e privo di poteri sino alla fine dei tempi. Preoccupati che l’eventuale distruzione del nuovo Pozzo potesse causare una catastrofe ancora maggiore, gli Elfi della Notte decisero di lasciarlo stare. Furion dichiarò che non avrebbero mai più praticato le arti magiche. Sotto lo sguardo vigile di Cenarius, iniziarono a studiare le antiche pratiche druidiche, che li avrebbero aiutati a guarire la terra e a far ricrescere le amate foreste alle pendici del Monte Hyjal.

Blizzard

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