L’origine dell’Universo
L’Universo di Warcraft si divide in due grandi e diversi mondi: l’Universo etereo, ove dimorano gli Antichi déi ed i Titani (il Pantheon di Warcraft) e quello fisico, costellato di mondi collegati fra loro da infiniti portali, che soltanto i più abili maghi riescono ad attivare (vedi Kel’Thuzad).

Prima di proseguire con la storia della formazione dell’Universo, però, è bene introdurre le divinità che sono venerate ad Azeroth (il mondo ove si svolgono i fatti di Warcraft).
Prima dell’inizio della vita l’Universo fisico era spoglio e vuoto, mentre quello etereo era abitato dagli Antichi Déi, creature elementali malvagie che furono sconfitte dai Titani – anch’essi déi – e rinchiusi in qualche posto non specificato, oggi erroraneamente idealizzato come le viscere della Terra. La loro influenza sulla storia in ogni caso non si conclude qui.
Da considerarsi vera e propria divinità, da distinguere dai normali Titani è Sargeras. Analizzeremo la sua ambigua figura nel prossimo capitolo.
Gli altri dèi sono concezioni elfiche della forza della natura che prendono forma in modo divino. La più importante è senza dubbio Elune, la dea della Luna, che eppure non è mai stata fisicamente ad Azeroth.
Poi ci sono Malorne, un cervo bianco che si crede sia il padre di Cenarius di cui oramai si è persa ogni conoscenza e Cenarius, un semidio con fortissima influenza nelle vicende di Warcraft, maestro dei druidi.
In seguito divennero déi anche gli Aspetti, in altre parole i draghi noti come Dragonflights (Alexstrasza, Nozdormu, Ysera, Neltharion e Malygos).
L’Universo Etereo non c’è possibile datarlo, né c’è possibile sapere com’è fatto: ciò che si può intuire è che le forme non esistano, ma che ci siano soltanto essenze magiche che in ogni modo possono interagire fra loro e che sono dette Dèi.
Anche quello fisico è di problematica datazione, ma qui possiamo ripercorrere la storia della vita che vi si sviluppò.
Tutto ebbe origine dall’arrivo di cinque splendide creature dalla pelle di metallo: i Titani. Essi, dopo aver scacciato gli Antichi Déi in una grande battaglia ed averli rinchiusi in un non identificato luogo, iniziarono a generare la vita ai mondi. Crearono le montagne, gli oceani, i mari e le temperature, i conseguenti ghiacciai e quindi i fiumi e i laghi.
Poi venne la volta delle creature viventi: in ogni mondo ne crearono diverse e di straordinaria bellezza, dando origine alle razze e dandogli la capacità d’autogestione.
Tuttavia la loro opera era in pericolo, perché in un piccolo universo etereo delle creature malvagie erano in procinto di uscire dal loro mondo e di invadere l’Universo fisico, e la straordinaria bellezza armonica creata dai Titani rischiava di essere distrutta: erano i Demoni.
Essi non conoscevano che la sofferenza che quell’Universo sapeva dargli e l’avevano tramutata in odio. Quest’odio ora rischiava di cancellare tutto ciò che di magnifico era stato creato ed i Titani, colti di sorpresa, decisero di interpellare il Pantheon, che gli permise di creare un nuovo Titano. Di lì a poco sarebbe nata la risoluzione di tutti i problemi e l’origine di tutti quelli futuri. Il Titano della Guerra, un essere invincibile: oggi noi tutti lo conosciamo con il terribile nome di Sargeras.
Non Morto [Azuregos]
Il prossimo capitolo: L’ombra del Titano