Terzo e ultimo articolo sulle recensioni di Naemor.
La Badessa
Arn è riuscito a tornare a casa. Nessuno avrebbe mai sperato che dopo venti anni egli sarebbe sopravvissuto e tornato nella sua amata Svezia. Poco è cambiato delle tradizioni e dell’arretratezza del popolo, così come il Re che è sempre il suo amico di infanzia Knut, il quale nonostante la cacciata di Arn dal regno è riuscito a vincere la guerra civile.

Tornato a casa il Templare ha grandi progetti. Non solo vuole sposare la sua amata Cecilia, le cui vicende nel libro precedente sono state dettagliatamente seguite, ma ha intenzione di utilizzare tutte le sue conoscenze da Templare per riuscire a cambiare drasticamente il sapere del suo popolo, o almeno di quello della sua famiglia, i Folkung. La sua vita continua così, lavorando per la guerra in tempo di pace. Riesce a creare un reparto di cavalleria simile a quello dei Templari, cosa mai vista in Svezia, delle roccaforti solide e a cambiare per sempre il modo stesso di combattere. La sua tormentata storia d’amore è giunta finalmente al lieto fine. Lui e Cecilia si sono sposati, hanno formato di nuovo una famiglia insieme al loro figlio Magnus, ormai grande, e hanno anche avuto un’altra figlia, Alde. Sembra ormai tutto ben delineato, quando il Re Knut muore in preda ad un tumore. In breve si scatena di nuovo la guerra. Gli Sverker, che avevano perso la guerra civile, trovano in Re Valdemar di Danimarca un alleato valido, e lo convincono ad invadere il paese per aiutarli a prendere la corona. Ma Arn e i suoi discepoli ben addestrati riescono non una, ma due volte a sconfiggere i danesi e fanno in modo che il figlio di Knut, Erik, si impossessi della corona come di suo diritto. Ma purtroppo Arn nella seconda guerra viene ferito in maniera mortale. E’ la fine di un eroe, che non ha avuto la morte in Terrasanta, ma a casa propria, tra i propri cari per difendere la terra della sua stirpe. In letto di morte consegna la sua spada a suo nipote Birger, come segno della sua eredità.
L’Erede del Templare
L’ultimo libro riguarda proprio Birger Magnusson, conosciuto meglio come Birger Jarl, un personaggio molto importante nella storia svedese, le cui leggi sono rimaste in vigore fino all’età moderna. L’autore quindi narra le gesta di un personaggio realmente esistito, legandola a quella di Arn, di sua invenzione, di cui ha la pesante eredità sulle spalle. Birger riuscirà a garantire la pace nel regno, comportandosi non come suo nonno, che tutti ormai ricordano come santo, ma facendo valere la violenza per il bene del regno, e a garantire a suo figlio la corona di Re, il primo Folkung a ricevere tale onore.
Arn-The Knight Templar
Sono stati girati anche due film su Arn. Entrambi sono stati i lavori più costosi e meglio riusciti della storia del cinema svedese. La trama è fedelmente riprodotta, accorciata per motivi ovvi, mentre l’ambiente storico, almeno per la Svezia, è stato riprodotto fedelmente. Per quanto riguarda la Terrasanta è stata riprodotta al meglio delle possibilità svedesi e il risultato non è assolutamente malvagio. Un film da vedere, possibilmente sottotitolato in inglese. Infatti a Mediaset va l’onore di averlo portato anche qui in Italia (è andato in onda su Italia 1 il 14 febbraio scorso) tuttavia hanno unito i due film, tagliando almeno un’ora e mezza di film rendendo la trama non facilmente seguibile e confusa soprattutto nel finale.
Spero di non avervi annoiato troppo in questi tre articoli dedicati a questa opera di Jan Guillou.