Intervista a Sarah Campi

Ecco l’intervista che aspettavamo con ansia…quella a Sarah Campi autrice appena diciottenne del libro Prigione di Luci di cui abbiamo già parlato.

Sarah Campi

W: Ciao Sara, prima di ogni altra cosa voglio ringraziarti per avermi dato l’occasione di intervistarti. Tutto lo Staff di warlandia.it aspettava con ansia una risposta positiva.
S: E’ un piacere per me, un saluto a tutti gli amici del mondo fantasy!

W: So che sei giovanissima e sono felice che ti piaccia scrivere. Fra i giovani che si avvicinano alla scrittura anche tu hai scelto un genere fantastico (direi fantasy) e pare che sia una tendenza di questo ultimo decennio. Mi dici come mai?
S:Probabilmente perché il mondo di oggi è sempre più attaccato al materialismo e al freddo realismo e quindi molti sentono la necessità di sognare per evadere la realtà e farlo attraverso un mondo fantastico è sicuramente il modo migliore.

W: Hai uno scrittore o scrittrice preferita?
S:Tra i tanti posso sicuramente citare C.S. Lewis autore delle – Cronache di Narnia – e Susan Cooper autrice de – Il Risveglio delle Tenebre – perché nei loro diversissimo modi di interpretare il Fantasy dimostrano una fantasia ineguagliabile e un modo di scrivere straordinario.

W: E un libro in particolare?
S: Oltre a quelli già citati, Veleno – di Chris Wooding è sicuramente quello che più di tutti, mi è rimasto nel cuore.

W: Quanto ti rivedi in Samire? Quanto c’è di Sarah Campi nel personaggio del tuo libro?
S: Per nulla… in effetti ho preso a modello mia sorella… romanzando le sue caratteristiche peculiari. Kallwen invece, è una sorta di Sarah senza inibizioni.

W: Mi è piaciuta l’idea di far sprofondare in un medioevo forzato un intero popolo a causa delle paure di un sovrano pavido. Sono io che corro con la fantasia o c’è un riferimento alla realtà?
S: Sicuramente i miei studi del periodo, ed in particolare la geografia politica, mi avranno certamente influenzato e, adesso che mi ci fai pensare, qualche similitudine la intravedo anche io… Comunque il mio scopo era quello di rappresentare un mondo molto problematico e pieno di contrasti.

W: Da quanto tempo ti piace scrivere?
S: Da quando ne ho memoria. Ho cominciato prestissimo a immaginare storie, per quanto riguarda la loro scrittura penso di aver cominciato intorno ai dodici anni.

W: Come ti sei convinta a farlo in modo professionale, arrivando alla pubblicazione di un libro?
S: Non ho mai pensato di pubblicare, fino a pochissime settimane dalla pubblicazione del libro. Tutto è scaturito dal fortunato incontro con la mia editrice Raffaella Ravano.

Prigione di luci di Sarah Campi

W: C’è qualche persona che ti è particolarmente vicina a cui sei grata per il sostegno ricevuto che vuoi ringraziare?
S: Sicuramente tra tutti devo ringraziare mio padre che mi ha sempre spronato e supportato, aiutandomi nella revisione e in tutto il progetto di pubblicazione.

W: Che effetto ti ha fatto essere premiata da adulti per ciò che hai scritto?
S: E’ stata certamente una grande sorpresa, sia il gradimento dei ragazzi che quello degli adulti. Ricordo sempre con molto piacere tutti i commenti ricevuti sul mio blog e anche quelli ricevuti di persona durante le presentazioni nelle librerie.

W: Pensi che continuerai a studiare, leggere e scrivere per mestiere?
S: Non ho mai pensato che scrivere per me potesse diventare un lavoro, vivere di sola scrittura è un privilegio riservato a pochissimi talentuosi fortunati. Per me scrivere è un fantastico modo per passare il tempo e per adesso non sento la necessità di farlo diventare per forza un mestiere.

W: Su diversi articoli che ho letto su di te si scrive che Prigione di Luci è stato scritto su dei quadernoni mentre andavi a scuola sui mezzi. E’ una cosa romantica, ma poco pratica. Scrivi anche al computer?
S: Certamente si. Sono romantica, ma anche una ragazza di questo tempo! Per me scrivere su carta oltre che una necessità operativa per ottimizzare i tempi di spostamento è anche il modo che mi permette di imprimere alla storia una forma già definitiva: sulla carta ogni errore rimane permanentemente tracciato, rovinando la pagina del racconto, costringendomi quindi ad uno stile più rigoroso.

W: Chi è Sarah nella sua quotidianeità? Cosa fai quando non scrivi?
S: A costo di sembrare noiosa: Leggo manga, Leggo Libri, Leggo Fanfiction, qualche volte d’estate vado a Cavallo senza dimenticare .. lo studio.

W: Ho visto che sul tuo blog scrivi di essere appassionata di SCRITTURA CREATIVA. Puoi spiegarci cosa intendi?
S: Sei sicuro? non ricordo… comunque a mia informazione la scrittura creativa è quella che fanno gli autori quando creano una storia dal nulla e che quindi in un certo modo cerco di fare anche io.

W: Scrivi in modo molto diretto e senza troppi fronzoli. E’ il tuo stile naturale o è frutto di un grosso lavoro di revisione ed editing?
S: E’ sicuramente il mio stile naturale. Anzi la pubblicazione del libro nelle sue fasi finali è stata talmente concitata da dare pochissimo spazio all’editing.

W: Fra le creature fantastiche dei mondi fantasy, quali sono quelle che ti affascinano di più?
S: Sono affascinata dal lato oscuro della forza… Demoni, fantasmi, spiriti, le creature maligne del piccolo popolo (mitologia nordica).

W: Un po’ di gossip…se ce lo concedi: sei fidanzata?
S: No, non ancora… perchè, conosci un ragazzo carino a cui piaccia il mondo Fantasy?

W: Progetti per il futuro?
S: Diplomarmi, proseguire gli studi alla facoltà di – Conservazione dei beni culturali – per provare ad avvicinarmi al sogno di fare la restauratrice.

W: Hai in mente un seguito per il tuo libro?
S: Si, sono già a buon punto. Kallwen e Samire si meritavano una degna fine della loro storia, gliel’ho promesso e non infrangerò mai una promessa fatta a loro due.

W: Pensi che potresti scrivere anche qualcosa di un genere non fantastico? Se si, in che genere ti piacerebbe cimentarti?
S: Per me è molto difficile scrivere in un genere che non sia fantasy o per lo meno fantascentifico, tra le diverse storie che ho iniziato ve ne sono anche un paio che non comprendono elementi sovrannaturali, ma mi risulta molto faticoso mandarle avanti… penso che tenterò di scrivere una storia d’amore e d’avventura oppure una dai risvolti macabri. Sarà difficile, ma non mi arrenderò, mi piace sfidare me stessa con imprese impossibili.

W: Sarah, l’intervista finisce qui con un grazie da parte della nostra comunità di appassionati di fantasy, fantastico e tutto quello che ruota intorno all’argomento. Speriamo di vederti crescere in questa professione e continuare a farci sognare con le emozioni che ci hai trasmesso sino ad ora. Saluta i lettori di warlandia.it come meglio credi.
S: Un saluto speciale a tutte le persone che vivono felicemente immerse nel mondo dei propri sogni e delle loro fantasie, vi aspetto sul mio blog con i vostri commenti e suggerimenti!

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