Minosse è uno dei mitici sovrani di Creta. Fu un re giusto e severo e per questo, alla sua morte, fu prescelto dagli dei dell’Olimpo quale giudice dei defunti e collocato nell’Ade. In vita fu spesso in guerra con i vicini e occupò anche la città di Atene per vendicare l’assassinio del figlio Androgeo.

Si narra che alla morte del padre, Minosse erigesse un altare al dio Poseidone per ingraziarselo, rifiutandosi, però, di sacrificargli un toro. Il dio dei flutti, allora, si vendicò facendo innamorare dell’animale la moglie Pasifae. Frutto dell’unione mostruosa fu il Minotauro, mostro dal corpo umano e dalla testa di toro. Minosse ordinò a Teseo di costruire un labirinto a Cnosso per imprigionarvelo.
Il mito narra che il re venne assassinato in Sicilia, dove si era recato per inseguire Teseo.
Nella Divina Commedia Dante colloca Minosse all’ingresso dell’Inferno vero e proprio, con l’incarico di assegnare ai dannati i gironi in cui dovranno essere rinchiusi. Dante lo rappresenta come un essere spietato, con fattezze umane ma con una coda serpentina, che si avvolge intorno al corpo tante volte, quanti sono i gironi che l’anima dannata dovrà scendere.