By Azuregos
Cos’è lecito aspettarsi

Se c’è una cosa comune a tutti i The Elder Scrolls è la libertà concessa al giocatore: oltre alle numerose razze e classi disponibili, si può scegliere di essere l’eroe classico portando a termine la missione principale, o essere un assassino che ad ogni città deve stare attento alle guardie cittadine pronte ad arrestarlo (e talvolta ad ucciderlo: mi è capitato anche che una guardia mi attaccasse senza prima avvisarmi), o essere un libero spirito errante che vive delle missioni libere del gioco (senza contare che in Oblivion troviamo ben tre gilde, una setta e l’Arena sempre pronte ad affidarci missioni).
I difetti nel gioco ci sono: nonostante la grafica sia fantastica, il combattimento corpo a corpo in presenza di soldati alleati è veramente difficile per l’irregolarità del bersaglio (errore comune a molti RPG, ma corretto tra gli altri in Neverwinter Nights 2 o in World of Warcraft o in Sacred 2).
Oblivion è passato lentamente in questi quattro anni: in una statistica USA, il 58% dei giocatori che hanno acquistato il gioco nel settembre 2007 (uscita) ci giocavano ancora regolarmente nel dicembre 2009. Record battuto solo da pochi altri giochi (e qui la Blizzard regna con Diablo II e Warcraft III: Reign of Chaos).
E Skyrim?
Francamente dubito che si esca dallo stile The Elder Scolls. I difetti rimarranno e i pregi pure.
Ci sarà sicuramente una grafica mozzafiato (spero che abbiate una scheda video importante): nelle immagini che vi ho allegato potrete gustarne degli assaggi.
Tutto ciò è dovuto al motore grafico Creation, creato appositamente per Skyrim.
Pensate che le foglie e i rami degli alberi avranno dei movimenti del tutto indipendenti: mentre in Oblivion i movimenti dei rami e delle foglie erano sempre gli stessi su ogni pianta, qui tutto è differenziato a seconda del peso e del vento.
La novità grafica più importante, però riguarda le ombre, che sono del tutto innovative sulla scena degli RPG: esse saranno presenti su ogni cosa, anche su fiori o arbusti, che su Oblivion ne erano privi.
Oblivion ha però un enorme difetto grafico: la profondità di campo. Infatti, non è possibile gustarsi grandi panorami dall’alto delle mura delle città (non tutti riescono a far avere al proprio personaggio 188 di atletica tanto da farlo saltare così in alto, ma è possibile farlo, fidatevi). In Skyrim tutto è diverso. La profondità di campo aumenta a dismisura proprio per dare risalto al paesaggio (nevoso, ovviamente, in quanto Skyrim è l’estremo nord del mondo).
Un grande dubbio di quando giocavo a Oblivion era il seguente: come faceva il negoziante della Città Imperiale a fare tanti soldi se l’unico suo cliente ero io (e non ero un gran cliente, a me piace trovare le armi e affini in giro per strada o dopo aver ucciso un mostro)? La risposta ce la dà Skyrim, che fa sì che ci sia un’autentica attività perenne dei personaggi. Insomma, niente più elfi oscuri e bretoni che girano inefficienti nelle loro città ma interazione tra i personaggi anche al mercato o alla Gilda.
Skyrim esce l’11.11.11. Non mancate.