Pandino Fantasy Books 2012
“Deborah, sei solo tu la mia vita.”
La bocca del mio personale Principe Azzurro, che in realtà in comune con la figura classica aveva ben poco, si stava avvicinando lentamente alla mia. Socchiusi le labbra pronta a ricevere quel bacio tanto agognato.

La risata demoniaca di Larger than life dei Backstreet Boys mi fece spiccare un salto in avanti, il cuore in gola a fissare la luce lampeggiante del diabolico cellulare che uso come sveglia, posizionato ben lontano da me, esattamente sulla scrivania accostata alla parete opposta al mio letto. Stratagemma che uso per costringermi ad alzarmi e andare a spegnere l’infernale oggetto.
Uno sguardo stralunato all’orologio digitale che proietta come sempre l’orario contro la parete mi informò che erano le 5 del mattino del 27 maggio 2012. E chi se ne frega, pensai io, pronta a rimettermi tra le braccia del mio Principe.
Appena la mia testa ritoccò il cuscino scattai come una molla. Domenica 27 maggio 2012. Pandino Fantasy Books.
E questa bella avventura iniziò esattamente cinque ore dopo.
All’arrivo il paese di Pandino si presentò assolato e sonnacchioso, ma erano solo le nove meno un quarto di una domenica mattina.
Una torre del castello è ben visibile all’entrata del paese. Il castello è una solida costruzione viscontea del XIV secolo, con tipica pianta quadrata con quattro torri angolari, cortile interno con porticato scandito da archi acuti e loggiato superiore. Portico che quel giorno si prestava a dare il via alla prima edizione di questa manifestazione.
L’operosità che fremeva all’interno del castello si scontrava con la tranquillità della piazza del paese antistante all’entrata.
L’accoglienza perfettamente organizzata dall’ideatore dell’evento Simone Draghetti, autore e direttore editoriale di Linee Infinite Edizioni, e la fantastica simpatia, gentilezza e preparazione dello Staff ha reso indimenticabile questa giornata.
E come si può non parlare dei numeri: 20 Case editrici, 13 espositori indipendenti, 7 illustratori, 4 ospiti speciali, 19 presentazioni, 3 conferenze hanno contribuito a rendere la giornata culturalmente accessibile a un vasto pubblico. Non è mancata nemmeno l’attenzione rivolta ai più piccini con i duelli di bacchette magiche, il corso di scrittura creativa, la lettura di testi fantasy per bambini.
Inoltre durante tutto l’arco della manifestazione si ha avuto l’occasione di ammirare per intero il castello accompagnati da un’affascinante stuolo di damigelle in vestiti medioevali.
Il primo ospite speciale a intrattenerci è stato Sergio Costanzo con la sua conferenza “San Galgano tra mito e leggenda”, laureato in biologia e impegnato nel campo della Microbiologia clinica ha fatto della sua passione un trampolino da usare per le sue ricerche in storia medioevale, usando un metodo scientifico che ben si sposa sia con i saggi sull’architettura medievale che ha cominciato a pubblicare dal 2004 sia con il romanzo in cui ha saputo ben miscelare fonti storiche a estro creativo.
Tra una presentazione e l’altra abbiamo potuto rilassarci e divertirci con i personaggi dell’associazione Steampunk Italia, che rappresenta l’incontro di ciò che sta tra la rievocazione e il teatro.
Quasi nemmeno il tempo di un caffè, dopo la presentazione del mio libro Xyen nella Sala delle Rune, che già dovevo accorrere nella splendida Sala delle Valchirie per assistere a quella di un altro ospite speciale, Laura Iuorio, autrice della saga fantasy edita da Fanucci iniziata nel 2007 con Il destino degli Eldowin, vincitore del Premio Unicorno 2011.
Ma l’autrice che aspettavo di sentire e da cui ero corsa a farmi autografare uno dei libri più belli della mia infanzia, La bambina della sesta luna oltre un milione di copie vendute e tradotte in 30 paesi stranieri, iniziava la sua presentazione alle 17 sempre in quella stessa sala. Moony Withcher, pseudonimo della mia conterranea Roberta Rizzo, classe 1957, laureata in Filosofia alla Ca’ Foscari di Venezia, è stata una relatrice accattivante ha saputo coinvolgere in modo fantasioso, oltre al pubblico della fascia d’età a cui è rivolto il suo libro, anche il rimanente pubblico adulto.
La prima edizione del Pandino Fantasy Books 2012 si è conclusa con una coinvolgente conferenza dal titolo “Attraverso i novi mondi: Il sapere magico nei canti dell’Edda” tenuta dalla Professoressa Carla del Zotto, già assistente ordinario di Lingua e letteratura svedese presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, è professore associato di Filologia germanica presso l’Università di Roma «La Sapienza» dal 1983. Autrice di numerosi articoli di letteratura religiosa e didattico-morale del medioevo germanico, si è occupata di rune e mitologia nordica, Tierepik e Minnesänger; ha inoltre curato l’edizione di una commedia di Ludvig Holberg e pubblicato alcuni contributi sulla lingua e la letteratura danese del Settecento.

La manifestazione ha tutti i numeri per diventare uno dei più grandi eventi culturali italiani, anche perché è completamente gratuita sia per quanto riguarda l’entrata e sia per la partecipazione degli espositori, mirando ad avvicinare un pubblico sempre più vasto al mondo del Fantasy integrandolo egregiamente con le fonti storiche.
Per me è stata anche un’occasione perfetta per riallacciare i contatti con amici di vecchia data e naturalmente incontrarne di nuovi.
Deborah Desire