Montalbano – Un covo di vipere

La storia inizia con un sogno: Salvo Montalbano è con la sua donna, Livia, in un quadro di Rousseau: Il Doganiere. In un Eden fittizio entrambi si scoprono nudi, ma coperti con finte foglie di fico. Salvo viene svegliato da un temporale e trova che nella veranda di casa sua c’è un barbone alquanto strano. Si tratta, infatti, di una persona molto educata e cortese dai modi che non collimano con la sua condizione. Il commissario gli offre del caffè e gli fa fare una doccia in casa propria. Salvo racconta del suo strano incontro a Livia che rimane colpita dalla storia.

Catarella avvisa il commissario che è stato rinvenuto il cadavere del rag. Cosimo Barletta. Salvo inizia una delle sue indagini supportato dai fedelissimi Fazio e Augello.

Barletta era uno strozzino e un maniaco sessuale con molti nemici. Grazie al medico legale si scopre che gli assassini sono due: il primo lo ha avvelenato e il secondo gli ha sparato un colpo di pistola.

Durante le indagini Salvo scopre i terribili segreti di una famiglia, in apparenza normale e ne rimane quasi scioccato. Si sente toccato dalla sporcizia con cui viene a contatto.

Colpisce l’immagine di uno dei personaggi che è stato rovinato dal Barletta. Questi considera il ragioniere una persona da compatire per la sua condizione. Secondo l’uomo, infatti, un uomo avido e corrotto come lui non può trovare pace in vita. Gli fa persino dire un messa in suffragio per il perdono dei suoi peccati.

Qualcuno dice che in questo romanzo la trama è più debole che in altri. Forse è vero, ma di sicuro la forza narrativa di Camilleri e la potenza dei personaggi non mancherà di affascinare sia i lettori affezionati che i nuovi.