“Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: «No, non voglio vedere la televisione!» Alza la voce, se no non ti sentono: «Sto leggendo! Non voglio essere disturbato!» Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo piú forte, grida: «Sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!» O se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace.”
Con un inizio così non potevo non iniziare a leggere…
Se una notte d’inverno un viaggiatore… è un libro sui libri, sulla lettura, sui lettori e sulla narrazione in sé. Si tratta di un romanzo unico che mi ha intrappolato in un mondo parallelo per una decina di giorni fra la fatica di andare avanti e l’impossibilità di interrompere la lettura.
Il protagonista è il Lettore (ma anche il Romanzo in sé) che proprio nell’atto di leggere l’ultimo romanzo di Calvino dal titolo “Se una notte d’inverno un viaggiatore” si trova nell’impossibilità di completarne la lettura per una serie di vicissitudini che lo portano a iniziare la lettura di dieci romanzi contenuti o collegati al primo.
Il Lettore incontrerà nel suo peregrinare da un romanzo all’altro una Lettrice impegnata nella medesima lettura e con lei proverà a ritrovare i capitoli mancanti dei diversi libri iniziati e non portati a termine.
Lo stile è incredibile e la perfezione con cui l’autore tesse la trama della storia mi hanno colpito. Sicuramente è un libro faticoso e a volte mi è parso quasi un esercizio di stile da parte di un maestro della Lingua.