E’ il primo libro di Natascha Lusenti edito da Garzanti.
E’ un romanzo dolcissimo che vi metterà in uno stato d’animo di pace e creerà in voi il bisogno di leggerlo in un angolino della casa, un nascondiglio come direbbe Emilia, la protagonista del romanzo.

Emilia è una giovane donna molto diversa dalle persone che normalmente definiamo adulte. Ha un atteggiamento mentale aperto verso le persone anche se ne ha paura.
Una sua carissima amica le presta casa per un anno perché si trasferisce in America. Emilia arriva con un bagaglio ridottissimo, due gatti, qualche paura e molte speranze. La nuova casa è in condominio con tante persone, ciascuna con la sua storia personale, i suoi dolori, le sue abitudini.
Emilia arriverà e porterà, anche se in punta di piedi e con una dolcezza infinita, uno sconvolgimento delle abitudini dei condomini. Sarà l’incontro con Nicola, bambino di circa 7 anni, che le darà il coraggio di lanciarsi nell’impresa di comunicare con le altre persone.
Emilia sceglie come mezzo di comunicazione la scrittura. Usa dei fogli di carta su cui scrive dei piccoli racconti. Ognuno dei racconti inizia con un incipit sempre uguale: “Questa mattina mi sono svegliata e…” e lo appende sulla bacheca all’ingresso del palazzo.

Lei spera che qualcuno possa leggere le sue storie e, magari, possa risponderle. Nel palazzo, però, vivono tante persone diverse e non tutte sono così disponibili e aperte.
Nicola, figlio di genitori separati che vive con il padre, legge la storia di Emilia e per dare un segno di approvazione attacca sul foglio un adesivo con un Minion giallo. E’ l’inizio di una splendida amicizia.
Anche altri condomini apprezzano le storie, ma ognuno decide di interagire in un modo diverso o di non farlo per nulla. Una donna anziana, abbandonata dal marito, inacidita dalla vita e dai suoi dispiaceri, farà di tutto per bloccare le storie di Emilia.
Una vecchina molto sola, Gina, troverà conforto al suo dolore di madre che ha perso un figlio nelle storie di Emilia. Le due donne diverranno amiche e confidenti.
La storia è tenerissima e a tratti lenta, ma volutamente. Il ritmo è studiato, le descrizioni, gli ambienti, gli stati d’animo sia di Emilia, sia degli altri personaggi contribuiscono a creare un momento di pace nella giornata del lettore. Mi sono ritrovato più volte a rallentare la lettura per non abbandonare i personaggi.
Aveva ragione mia moglie quando diceva di sentire un po’ la mancanza di Emilia. Il mio grazie speciale va proprio a mia moglie che me lo prestato e caldamente consigliato e che si emoziona ancora adesso mentre legge un libro come questo.