Oggi parliamo del secondo volume de La saga dei Kalesin – La spada della rovina di Alberto De Stefano.
Alberto De Stefano è un libraio, cantante power metal e scrittore. Di lui ho letto e recensito moltissimi libri che sono sempre ben scritti e piacevoli.
Il ritorno alla Saga dei Kalesin è stato un vero piacere!

Avevamo conosciuto la storia di Triumvar Lothanor nel primo volume della saga I signori del sangue e del fuoco.

C’è sempre della Luce nel cuore di un uomo cattivo e del Buio nel cuore di un uomo buono.
La caratteristica dei personaggi di Alberto De Stefano è proprio quella di essere molto reali e umani. I maghi si stancano usando la magia, i guerrieri nel combattere o allenarsi riportano ferite e soffrono. Anche gli eroi hanno fame, dormono, soffrono e muoiono.
L’autore dà pari dignità ai personaggi positivi e a quelli negativi dando a tutti una identità molto ben definita. I personaggi del libro sono tanti e si fa un po’ di fatica nel ricordarne i nomi e cognomi. Spesso, infatti, l’autore si riferisce ai personaggi chiamandoli alternativamente per nome o per cognome.
In realtà ogni personaggio positivo ha comunque commesso atti di cui non andare fieri e ogni personaggio negativo porta nel cuore qualcosa di buono.
Le descrizioni dei combattimenti sono molto crude e violente, ma rendono più verosimile la narrazione degli scontri.
Viene persino descritto un rituale di ispirazione satanica anche se non viene fatto un riferimento diretto a Satana.
TRAMA
La storia riprende da un combattimento fra Daragast, detto il Serpente, contro Allison, detto il Macellaio. Daragast è esile, ma veloce come un serpente e il suo enorme avversario soccombe contro di lui, ma viene lasciato vivo dal bardo.
Dopo innumerevoli avventure Triumvar Lothanor riesce a ritrovare e liberare la sua amata. Il suo nuovo scopo è vivere in eterno con lei. Per raggiungere questo scopo, però, deve ancora compiere gesti efferati e portare moltissimo dolore agli altri. La sua amata non desidera vivere in eterno se il prezzo dell’eternità dovrà ricadere su degli innocenti. Questo metterà in crisi Lothanor che in questo nuovo romanzo, mostra aspetti decisamente più umani che nel primo.
Nel frattempo Asperia Kamarin, la maga dai capelli bianchi, fuggirà in una nazione diversa portando in salvo il principe bambino Leon. Nella Città dei Veggenti dovrà imparare a gestire i suoi poteri magici per creare una gemma magica da innestare in una spada mistica che possa sconfiggere Lothanor.
Il piccolo Leon è uno dei pochi maghi in grado di evocare il potere della terra, dell’acqua, del fuoco e dell’aria. Anche se è un bambino di soli sei anni ed è poco consapevole della sua potenzialità, dovrà crescere in fretta e affrontare un mondo crudele e dei nemici terribili.
Anche Daragast il bardo soffrirà la sua disavventura. Verrà reso schiavo e costretto a combattere contro la sua volontà al servizio di un padrone stupido e orgoglioso, ma potente. Il suo vecchio maestro Arados è colui che istruisce i gladiatori di proprietà di Jinky, il nobile che lo paga perché faccia vincere i suoi gladiatori contro quelli di altri padroni.
Alcuni degli eroi del precedente romanzo moriranno nel corso della narrazione.
Asperia sarà impegnata non solo nel tenere al sicuro il piccolo Leon, ma anche e soprattutto nel raccogliere le risorse per realizzare una spada magica che dovrà servire come arma di difesa dal terribile Lothanor. Anche se non verrà espressamente detto, però, la spada ha in sé un potenziale enorme e potrebbe portare pace o distruzione.
Non a caso il titolo del volume è La spada della rovina.
Il buon Alberto De Stefano mi ha omaggiato anche del terzo volume che leggerò di seguito al secondo per continuità e perché sono molto curioso! Spero di potervene parlare presto!
Il titolo del terzo ed ultimo romanzo della saga è La caduta della Magia!