L’isola dell’abbandono (recensione)

Ancora un libro bellissimo di cui parlare insieme: L’isola dell’abbandono. Un romanzo, ma come tutti i libri della bravissima Chiara Gamberale, una storia narrata attraverso le emozioni dei personaggi. Personaggi che richiamano al mito di Teseo ed Arianna. Si narra che Teseo, una volta sconfitto il Minotauro e uscito dal labirinto grazie al trucco del filo di Arianna, non abbia riportato con sé la giovane donna, ma l’abbia abbandonata sull’isola di Naxos. Lasciata in Naxos…che oggi è diventato il nostro colloquiale Piantare in asso.

L'isola dell'abbandono di Chiara Gamberale
L’isola dell’abbandono di Chiara Gamberale

E la protagonista del romanzo si chiama, per l’appunto, Arianna. Ed è una giovane donna complicata, delicata, fragile e con un mare di difficoltà nel fidarsi dell’amore. Arianna viene ripetutamente lasciata in asso. La sua storia si dipana di pagina in pagina come il filo della ben più famosa Arianna di Teseo attraverso il labirinto delle emozioni narrate dall’autrice.

Arianna è una giovane donna, bella e intelligente che si innamora di Stefano che un uomo che le rapisce l’anima: Stefano. Lui è travolgente, ma passa da momenti di umore altissimo ad attimi di precipizio emotivo. Lei è una disegnatrice di libri per bambini e inventa dei personaggi che richiamano le sue esperienze personali. Per raccontare di Stefano si inventa un UMOROMETRO che è una specie di misuratore dell’umore. Quando la pallina va giù Stefano è incapace di relazionarsi e persino di percepire se stesso, quando l’umore va in alto diventa meravigliosamente travolgente.

Proprio a Naxos i due si incontrano e si innamorano. Nello stesso luogo, però, Arianna viene lasciata in asso da Stefano in uno dei suoi momenti no.

La storia è veloce, le passioni travolgono il lettore e l’autrice fa dialogare i suoi personaggi in un modo splendido compiendo delle evoluzioni emotive che solo una donna può davvero capire fino in fondo. Da uomo direi che anche i suoi personaggi maschili: Stefano, Dì e poi Damiano hanno qualcosa dell’emotività propria delle donne.

Chiara Gamberale autrice
Chiara Gamberale autrice

Bellissimi i disegni che caratterizzano alcune pagine del libro che provengono dalle strisce di fumetto disegnate dal personaggio di Arianna. La ragazza inventa, infatti, una storia che riassume la sua situazione sentimentale con il libro per bambini Naso torna sempre in cui un pupazzo di nome Naso torna dalla piccola bambini con gli occhi verde alieno dopo ogni abbandono…

L’isola di Naxos sembra un luogo fatto apposta per essere abbandonati, da qui il titolo. Eppure è un luogo magico, di incontro vero e di confronto con il più profondo sé. Arianna ha altre storie d’amore con un surfista che fa venir fuori la parte migliore della giovane donna, poi con lo psichiatra di Stefano che è il dott. Damiano Massimini.

A mio parere Damiano è il personaggio più triste e che non riesce a vivere le sue emozioni fino in fondo. Troppo impegnato a svelare i meccanismi della mente si perde la parte emotiva, quella del cuore.

Stefano è l’uomo ideale che dona ad Arianna un lato di sé così reale e accudente da sembrare lui stesso una donna. Le narrazioni di Chiara Gamberale sono quasi tutte incentrate sulle persone piuttosto che sui luoghi, riescono a far vivere al lettore le emozioni dei personaggi in modo unico. Ci si sente straziati, abbandonati, accolti e amati.

Nulla è lasciato al caso e le riflessioni sull’amore sono bellissime. Una frase riassume il senso di tutto: “Se sapessimo di che cosa abbiamo bisogno, non avremmo bisogno dell’amore”.

Un libro consigliatissimo!