Percy o Perseus Jackson è un ragazzo problematico che viene inserito in una scuola per disadattati o per ragazzi con problemi. Lui è dislessico e iperattivo, due caratteristiche che in Italia sono, spesso, indicative di un disagio familiare.

Probabilmente anche in USA Percy rappresenta il ragazzo che non riesce ad integrarsi in una scuola normale.
La sua incapacità di leggere o scrivere in modo corretto e quella di non riuscire a trattenere la sua emotività lo relegano nella categoria ragazzi disagiati o, in modo più gentile, nel mondo dei ragazzi speciali. In realtà Percy è incapace di leggere in inglese perché, anche se cittadino americano di nascita, è decisamente più portato per il Greco antico. Gli capiterà, infatti, di imbattersi in iscrizioni in antico greco e di trovarle chiarissime.
Anche l’iperattività ha una spiegazione nella sua particolare capacità di reazione al di sopra della media degli umani. Lui è, infatti, un mezzo sangue o un semi dio se preferite. La sua è una naturale inclinazione alla battaglia che gli permetterà negli scontri più cruenti di districarsi al meglio persino contro il dio Ares.
La penna che gli viene donata e che è in realtà una spada capace di distruggere temporaneamente i mostri, è in realtà incapace di colpire gli umani. La sua caratteristica più particolare è quella di tornare sempre al padrone anche quando dovesse essere lanciata lontano da questi. Il personaggio di Percy Jackson non può non affascinare un giovanotto fra i 12 e i 16 anni…anche io che ne ho qualcuno di più sono rimasto travolto nella lettura dei primi due volumi della saga.
Proseguiremo questi articoli parlando di Grover, amico inseparabile di Percy, di Annabeth altra amica (o forse c’è dell’altro?) legatissima a lui per poi passare ai nuovi personaggi del secondo libro e darvi un breve accenno della storia non ancora uscita in Italia in forma di film.