Molti credono che il tempo sia come un fiume, che scorre lento in unica direzione. Ma io che l’ho visto da vicino, posso assicurarti che si sbagliano. Il tempo è un mare in tempesta! Forse ti chiederai chi sono e perché io parli così. Siediti! E ti racconterò la storia più incredibile che tu abbia mai sentito…

Prince of Persia: Le sabbie del tempo (Prince Of Persia: The Sands of Time nell’originale) è un videogioco edito da Ubisoft nel 2003. Ideato come remake della prima celebre saga di Prince of Persia (1989) vede come ambientazione una Persia medievale. Il videogioco ha riscosso un immediato successo rivoluzionando altri videogiochi dello stesso genere.
Il gioco ha avuto due sequel: Prince of Persia: Spirito guerriero e Prince of Persia: I due troni.
In viaggio verso il sultanato arabo di Azad, il Re Shahraman e suo figlio, il Principe di Persia, sconfiggono un potente Maharajah indiano grazie al tradimento del vecchio Visir Zervan, in cambi di una parte del bottino. Durante le razzie della città e del palazzo reale trovano nelle stanza del tesoro una gigantesca clessidra piena di sabbia, un misterioso Pugnale e la figlia del Maharajah, Farah, e altri tesori. Il Visir Zervan, chiede di avere il Pugnale, ma Shahraman rifiuta di togliere a suo figlio il bottino della sua prima battaglia. Così il Visir, che desidera sfruttare il potere delle Sabbie per diventare immortale e prendere il controllo del Tempo, inganna il Principe facendogli aprire la Clessidra, mentre Shahraman la mostra al sultano di Azad. Quando il Principe usa il pugnale per rilasciare le Sabbie del Tempo, esse distruggono il palazzo reale e trasformano tutti gli esseri viventi in orribili creature di sabbia. Solo il Principe, il Visir e la Principessa Farah, con pochi altri, rimangono immutati grazie agli oggetti in loro possesso: il Pugnale del Principe, il Bastone del Visir e il Medaglione e l’Arco di Farah.
Per riparare al danno causato, il Principe, aiutato da Farah, cerca di annullare gli effetti delle Sabbie del Tempo usando i poteri del Pugnale, mentre Zervan, che grazie al Bastone ha ottenuto poteri magici, guida contro di loro i mostri di sabbia. Lo stesso pugnale dà al Principe il potere di controllare limitatamente lo scorrere del tempo e di uccidere definitivamente i mostri di sabbia. Nel corso dell’avventura Farah e il Principe si infatuano l’uno dell’altra, tuttavia, il Principe sospetta che Farah stia cercando di rubargli il Pugnale del Tempo. Non appena i due ritrovano la Clessidra, il Principe esita prima di rinchiudere le Sabbie e il Visir usa la sua magia per rinchiuderli entrambi in una tomba. Mentre il Principe dorme, Farah prende il Pugnale, la sua spada e cerca di far ritornare le Sabbie nella Clessidra da sola, lasciando solo il Medaglione al Principe per evitare di contaminarlo con le Sabbie. Quando il Principe la raggiunge, lei è attaccata dalle creature di sabbia, e muore precipitando dalla Camera della Clessidra in cima alla Torre Aurora senza che il Principe riesca salvarla.
Il Principe, accecato dal dolore, usa il Pugnale per rinchiudere le Sabbie nella Clessidra, riavvolgendo il tempo a prima della battaglia contro il Maharajah. Il Principe quindi si risveglia nell’accampamento con ancora il Pugnale del Tempo e si avvia verso la camera da letto di Farah per raccontarle tutti gli avvenimenti futuri. A causa dell’inversione del tempo, lei infatti non ricorda più niente di ciò che è accaduto. A questo punto, si scopre che tutta la narrazione del Principe nei menu e nelle scene tagliate dal gioco erano, in realtà, raccontate da lui a Farah, mentre tenta di avvisarla. Ma non appena il Principe le racconta la sua storia, il Visir, che ancora desidera ardentemente il Pugnale e la vita eterna, cerca di ucciderlo.
Dopo averlo sconfitto e impedito l’apertura della Clessidra, il Principe riconsegna il Pugnale a Farah che gli chiede perché avesse inventato una storia così assurda e lui le risponde baciandola, ma subito dopo, riavvolge il tempo fino al momento prima del bacio e questa volta però le risponde dicendole che non è nient’altro che una storia. Mentre se ne va con il Medaglione del Tempo, lei gli chiede il suo nome e rimane ammutolita quando lui le dice di chiamarsi Kakolookiyam , il nome di un eroe di una favola che la madre di Farah le raccontava quando era una bambina e che solo lei conosceva (durante la storia, Farah aveva già spiegato al Principe il significato della parola). Purtroppo, l’apertura della Clessidra mediante il Pugnale fa di lui una preda per il Dahaka, il guardiano del Corso del Tempo.
Ciò innesca la storia di: Prince of Persia – Warrior Within (Spirito Guerriero).
Sfruttando una visuale in terza persona, ci vengono proposti degli scenari ricchi di enigmi, trappole, piattaforme su cui saltare, colonne dove arrampicarsi e amenità di questo genere. Il nostro obbiettivo sarà, evitando le trappole e risolvendo gli indovinelli, portare il principe sano e salvo sino al prossimo scenario. L’eroe verrà ostacolato dai mostri di sabbia, ma fortunatamente il protagonista ha dalla sua numerosi assi nella manica: per prima cosa, come intuibile dai trascorsi passati, è uno spadaccino provetto; ha inoltre delle capacità particolari, come correre sui muri o eseguire salti acrobatici per arrampicarsi sulle mura del palazzo.
La Walt Disney si è ispirata a questo capitolo per realizzare il film su Prince of Persia in uscita nel 2010.
Forse della trilogia, il primo capitolo è il più noioso e può non piacere all’inizio, ma con i due sequel l’atmosfera e l’ambientazione cambiano radicalmente creando un vero e proprio bagno di sangue per gli avversari e un Principe più arrabbiato che mai.
AGHY