Ultimo orco

Di Silvana De Mari, medico e scrittrice.

A un orco come Napo non poteva sfuggire un libro con un titolo simile…in realtà me lo hanno regalato per il compleanno di qualche anno fa e mi sono appassionato subito. La scrittura è leggera e la scrittrice, Silvana De Mari, ha uno stile molto lineare e piacevole. Si tratta del seguito de L’ultimo Elfo e prosegue nel raccontare le vicende di Yorsh anche se in sordina. Il vero protagonista sarà Rankstrail che non è un eroe nato come Yorsh, ma una persona normale che combatterà la propria battaglia sbagliando e imparando dai propri errori.

Il libro è diviso a sua volta in tre parti chiamate rispettivamente:

– Libro primo: L’orso e il lupo;
– Libro secondo: L’ultima fenice;
– Libro terzo: L’ultimo orco.

ultimo orco

Non vi traccio un profilo preciso del libro, ma vi voglio incuriosire con degli stralci tratti da ciascuna delle parti del libro e augurarvi di leggerlo presto e di poterne parlare insieme.

Dal LIBRO PRIMO, capitolo 6:

Mentre era nel cimitero improvvisato, il quindicenne Rankstrail scoprì una delle regole fondamentali della tattica militare: entrare nella testa del nemico. Ogni azione comporta fatica, e quindi auspica guadagno. I corpi appesi a formare una geometria macabra e oscena dovevano essere costati un grosso lavoro anche per degli uomini forti, quindi esprimevano la speranza di un tornaconto. Erano l’esca di una trappola. Loro, il drappello, erano la preda.

Dal LIBRO SECONDO, capitolo 12:

Le Erinni! – Esclamò – Le furie! Sono Angeli della Morte!
Yorsh era livido. Per la prima volta, Robi gli vide il terrore negli occhi.
Le che cosa? – chiese.
Me ne aveva parlato mia madre – riprese – Yorsh. Sapevo che c’era una terra martoriata dalle Erinnim che tornano ogni pochi decenni nel luogo del loro martirio, ma non sapevo quale fosse. E’ questa.

Dal LIBRO TERZO, capitolo 19:

Avete visto le parate degli Orchi? Sono impressionanti. Non uno solo muove un dito fuori tempo da tutti gli altri. Sono i soldati ideali di qualsiasi comandante stupido. Non sanno pensare, perché il pensiero nasce solo in chi ha fede nella vita, e chi non è stato amato non ne ha. Isolati dagli altri, gli Orchi si perdono. Senza ordini si fermano. Le guerre si vincono con la misericordia e con il pensiero: chi non ha né l’una né l’altro è destinato a perderle, anche se spesso vincerà le prime battaglie.

Che ne dite? Mi pare che ci sia sufficiente carne al fuoco per fare una bella brace…ehehehe….prendetelo in prestito nella biblioteca comunale a voi più vicina e vedrete che lo divorerete in pochi giorni.

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