“Vilma Serapiglia, mamma a tempo pieno presso i miei figli…”, così si descrive questa simpatica amica di www.warlandia.it sul suo profilo FACEBOOK. Inizia oggi una collaborazione nella scrittura di racconti che pubblicheremo sul nostro sito a puntate.
Il racconto di oggi è Sospesa tra sogno e realtà ed è un po’ fuori periodo perché natalizio. A me è piaciuto e ho voluto condividerlo con tutti voi.

Tra sogno e realtà
Era la sera della vigilia di Natale..
Come tutti gli anni, dopo cena, suo fratello si attaccava ad un nuovo giochino per il computer, i suoi genitori uscivano a passeggiare prima della classica messa notturna.. e lei, che non aveva voglia di guardare i soliti vecchi film natalizi che davano in televisione, se ne stava seduta sul divano a fissare le lucine intermittenti dell’albero di Natale…
La sera precedente, Eleonora, aveva fatto un bellissimo sogno, le era rimasto così impresso che aveva scritto tutti i dettagli su un foglio perché aveva pensato di usarli per dar vita ad un nuovo racconto… quale momento era migliore di quello per scrivere di mondi incantati e di creature mistiche?
-Nessuno..- e visto che non aveva niente di meglio da fare, la ragazza prese una penna con l’inchiostro multicolore, un quaderno nuovo e iniziò la sua storia…
Una fanciulla, sedeva sulla riva del fiume canticchiando con voce soave una dolce canzone d’amore.
La melodia si diffuse nella foresta attirando le fate nel luogo in cui stava cantando.
Ascoltavano attentamente ogni parola affascinate dal suono armonioso della voce di quella giovane elfa.
La canzone era talmente bella e la sua esecutrice così brava che le fate non poterono fare a meno di danzare sull’acqua seguendo il ritmo di quei versi d’amore..
L’elfa le vide , sorrise e continuò a cantare felice di quella nuova ed inaspettata compagnia..
Al termine del canto, le piccole fate le fecero un caloroso applauso, lei ringraziò e le invitò a restare insieme per mangiare un po’ di frutta..
Una delle fate le chiese se la canzone fosse dedicata all’uomo di cui era innamorata, l’elfa arrossì e timidamente rispose di si.. poi un velo di tristezza le coprì lo sguardo..
A quel punto tutte le altre vollero sapere se il suo era un amore corrisposto oppure no..
La fanciulla commossa dalle loro premure, raccontò la sua storia.
– io sono Floris Lysell, principessa degli elfi di Boscocupo. Poiché sono un’elfa di sangue reale, ci aspetta che sposi un principe elfo per portare avanti le tradizioni della nostra razza.. ho degli obblighi verso la mia famiglia e il mio popolo..ma.. ahimè, mi sono perdutamente innamorata di un umano.. Alundrian è il suo nome, è il capitano delle guardie della città di Morindil..
Lo trovai in fin di vita proprio su questa radura, circa un anno fa. Mi sono presa cura di lui e delle sue ferite, per lungo tempo,finchè non si è completamente ristabilito.. lui non sa chi sono in realtà perché ho tenuta nascosta la mia natura con un incantesimo.. so che ricambia i miei sentimenti, me lo dice ogni volta che ci incontriamo .. ma.. io non so cosa fare, ho paura che se rivelerò di essere un’elfa lui si sentirà tradito e non vorrà più vedermi.. così.. sono in bilico su un baratro.. un abisso di solitudine e disperazione..condannata a perdere l’amore della mia vita.. e la condanna l’ho scritta con le mie mani –
La ragazza scoppiò a piangere e le fate le si strinsero intorno per consolarla.. poi, quella che sembrava essere la più anziana disse :- non ti preoccupare.. noi ti aiuteremo.. ma sappi, che qualunque sia la tua scelta, dovrai rinunciare a qualcosa di molto prezioso per te..perchè la felicità si ottiene attraverso il sacrificio..ti senti pronta ad affrontare questa prova?-
Floris, la guardò con un misto di curiosità e paura e le chiese:- quali sono le condizioni?
La fata rispose- possiamo far si che tu diventi umana ma dovrai lasciarti alle spalle tutta la tua vita precedente..di quella che sei stata fino ad oggi.. non vi sarà più traccia..-
La ragazza sussultò. Dopo un attimo di silenzio rispose..-grazie della vostra offerta.. è una scelta difficile.. devo rifletterci..-
Lentamente si alzò, salutò le sue nuove amiche e si incamminò verso casa.
Con uno sbadiglio, Eleonora, rilesse ciò che aveva scritto e soddisfatta dell’inizio del suo racconto, si prese una pausa per pensare a come le era apparso il villaggio degli elfi nel sogno.
A furia di pensare si riaddormentò.
Ah.. eccolo qui.. il villaggio degli elfi…un susseguirsi di case costruite fra le fronde degli alberi, con ponti di legno che collegano le varie abitazioni..
Uno scintillio di luci azzurrine create dall’antica magia degli elfi, rende tutto molto fiabesco..
Che bella la quercia in fondo al viale.. ed ecco un gruppo di elfi che si avvicina alla principessa che sta tornando a casa.. vediamo.. come sono vestiti.. indossano delle tuniche di seta dai colori vivaci decorate con motivi floreali.. sono.. tre… no.. quattro donne, allegre e sorridenti.. corrono verso di lei… si avvicinano sempre di più.. cosa dicono?.. non capisco… stanno bisbigliando in elfico.. devo lavorarci… sull’elfico…beh… arrivano…la prendono per mano…no.. che succede?…è me che prendono per mano… mi trascinano di corsa verso la quercia….
Arriviamo li con il fiatone.. io dico loro- ma che vi è preso? Così all’improvviso?- una di loro mi sorride e dice- Floris.. sei sempre la solita! È il compleanno di tuo fratello e ancora non ti sei cambiata! Dai.. andiamo dentro, prima che tutti si chiedano come mai la principessa ancora non scende al salone delle feste!-
Sbigottita e un po’ incredula.. mi guardo attorno spaesata.. sogno o son desta.. mi chiedo.. boh.. risponde una vocina nella mia mente.. beh.. se è un sogno… mi piace.. è molto realistico.. mi ci immergerò completamente, lascerò andare i miei pensieri così il mio racconto sarà ancora più bello…
-la giovane che aveva appena parlato, pronunciò una frase magica e nel tronco della quercia si aprì una porta lucente, l’attraversammo e subito ci trovammo in un’ ampia stanza tappezzata di arazzi raffiguranti bellissimi paesaggi e creature fantastiche.
C’era un bellissimo letto a baldacchino intarsiato con un filo d’edera e rose che correva su tutto il contorno delle sponde.
Morbide lenzuola di seta bianca..
Sul soffitto un affresco magnifico.. unicorni..
– su sbrigati! Togliti quel vestito sporco di terra e indossa questa veste! Aliel, Velis, aiutatela a sistemarsi i capelli, Miri prendi il mantello…-
guardo il vestito che indosso.. mamma mia.. è pieno di fango!..ecco cosa succede a star seduta in riva al fiume..
– hai ragione.. sono un disastro…-
– non ti preoccupare.. ci pensiamo noi ..-
l’immagine riflessa nello specchio era di una bellezza così rara che stentavo a credere che fossi io…
la veste dorata scendeva leggera in morbidi drappeggi lungo i fianchi, il mantello bianco era ricamato con fili d’oro e riprendeva il motivo floreale della camiciola di seta che aderiva come una seconda pelle al seno e fasciava la vita accentuandone la sottigliezza..
i capelli erano adornati con boccioli di rose rosse e fili d’edera..
una sola parola si addiceva a quella figura.. stupenda..
la voce di Velis mi destò da quell’incanto..
– forza principessa! È ora di scendere al banchetto…-
guardando la mia espressione sbigottita tutte le mie amiche scoppiarono in una allegra e fragorosa risata… tutte quelle risa.. per fortuna ebbero l’effetto di farmi rilassare.. così le seguii fino alla sala dei ricevimenti.
Una musica melodiosa si diffondeva nell’aria.. era il suono piacevole di un’arpa le cui corde venivano pizzicate con maestria da quello che, secondo me, era il più bello fra tutti gli elfi maschi presenti a quella festa.
Aveva lunghi capelli color dell’ebano, lisci e segosi gli cadevano come un tenero abbraccio sulle spalle. Aveva una veste argentea simile alla mia ma dal taglio più semplice, indossava anche egli una camiciola di seta ricamata con fili d’argento.
Tutto era semplicemente perfetto, armonioso e allegro, un’atmosfera così carica di gioia e letizia che mi rapì completamente..
CONTINUA…
Ho avuto la fortuna di conoscere Vilma anni fa
Era eccezionalmente perspicace quando eravamo più giovani el 2010 pertanto sarà ancora più delizievole nei suoi racconti oggi
Vilma rende scorrevole una lettura mistica incantando il curioso lettore.Che si parli
di posti incantati o di creature irreali risulta tutto verosimile e palpabile.Regala immagini .Complimenti