Oggi con questo termine si indica un brutto sogno, però per gli antichi romani l’incubo era ben altro.

Infatti con questo termine si indicavano demoni maschili che disturbavano il sonno delle donne sedendosi sul loro petto, privandole della loro energia vitale e a volte stuprandole mentre dormivano. La tradizione voleva che chi riusciva a impadronirsi del loro cappello a punta guadagnasse ingenti ricchezze.
Gli antropologi hanno visto in questa creatura una rappresentazione del dio Fauno o Silvano. Col passare dei secoli le leggende intorno a questo demone sono mutate e con esse anche i nomi con cui viene chiamato, ma il mito è sempre sopravvissuto.
Sembra che ne esista anche la versione femminile, detta succubo.
Il folklore popolare più recentemente ha ingentilito l’incubo, presentandolo come un essere che procura disturbi nel sonno, ma che può donare i tesori che custodisce.