Intervista a Deborah Desire

Ancora una volta abbiamo l’occasione di intervistare una giovane scrittrice esordiente. E’ un vero piacere presentare a tutti Deborah Desire.

XYEN

Warlandia: Ciao Deborah, mi dici come si pronuncia il tuo cognome? Suona come DESIDERIO in inglese o si legge come si scrive? E’ una piccola curiosità che ho dal primo momento che ho letto qualcosa sul web che parlava di te.

Deborah: Ciao a te e grazie per questa intervista. Desire si pronuncia come la parola inglese, è il mio pseudonimo. L’ho scelto in parte proprio perchè significa desiderio, ma in effetti ho usato il cognome di mia mamma modificandolo un pò.

Warlandia: Hai scritto sul tuo profilo facebook che sei nata vicino Padova. Dove? Com’è il luogo in cui vivi?

Deborah: Sì, Deborah Desire è nata a Padova, una città che si è subito prestata a sostenermi in questa mia avventura, anche se nessuno sapeva chi fossi, permettendomi di fare la mia prima presentazione a Palazzo Moroni. Deborah Desire vive in un qualunque paese dell’hinterland padovano, un paese di provincia con persone gentili e disponibili e altrettante invidiose e superficiali.

Deborah Desire è una giovanissima autrice con tanta voglia di crescere e scrivere!

Warlandia: Grazie. Mi dici qualcosa di come ti sei avvicinata alla scrittura?

Deborah: Non era nei miei programmi diventare scrittrice, anzi a dire la verità nei primi anni delle superiori prendevo dieci in matematica e appena la sufficienza in italiano. E’ stato in terza che tutto è cambiato, quasi per gioco ho deciso di trascrivere su carta un sogno e ho scoperto che più idee scrivevo più la storia, invece che fermarsi a un punto morto una volta esaurita la carica del sogno, si snodava davanti ai miei occhi presentandomi personaggi sempre nuovi e sfaccettature impreviste di quelli già conosciuti. Lentamente, quasi fosse una cosa naturale, affianco alla storia del sogno se ne sono affacciate altre, diverse e completamente autonome, nei momenti più impensabili. Per darti una idea, una storia che non ha niente a che fare con il Fantasy è comparsa dal nulla durante i due mesi passati in ospedale nel febbraio dello scorso anno.

Warlandia: Ho letto che ringrazi tua madre di averti supportata e non presa in giro quando le sottoponevi la lettura delle tue prime pagine. Vuoi ringraziarla qui?

Deborah: GRAZIE MAMMAAAAA! Ti voglio bene!

Warlandia: Ho visto che continui i tuoi studi all’università e volevo chiederti cosa immagini per la tua vita in futuro.

Deborah: Diciamo che per il momento preferisco tenere i piedi per terra, certo, mi piacerebbe poter dedicarmi a tempo pieno solo alla scrittura, ma non volevo rinunciare all’università. Continuo il percorso di studi iniziato alle superiori e conto di laurearmi nei tempi stabiliti in Progettazione e Gestione del Turismo Culturale, vorrei anche qualificarmi come guida turistica. Certo, devo ammettere che qualche volta non è tanto facile far combaciare entrambe le passioni, sia lo studio sia la scrittura richiedono molto tempo ed è veramente dura imporre delle regole che privilegino l’uno o l’altra, però è anche vero che l’università stessa offre un enorme varietà di impulsi all’ispirazione. Per darti un esempio ho appena scoperto la biblioteca del Dipartimento di Storia ed è una miniera d’informazioni.

Warlandia: Romanzo e autore preferito?Deborah: Uno per tipo? E già così è dura, perché io adoro leggere. Anche restringendo al massimo…. un’intera biblioteca! Mi è più facile citare gli autori che adoro: Stephen King anche se scrive più horror ma è stato il primo in assoluto a cui mi sono avvicinata dopo la Sirenetta, Cecilia Randall che mi ha affascinato con la trilogia di Hyperversum, C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien di cui ho sempre amato gli elfi.

Warlandia: Come mai hai pensato per Xyen a un eroe per metà demone, razza diciamo cattivella, piuttosto che qualcosa come un paladino umano?

Deborah: Credo che il mezzo demone venga dagli anime giapponesi, Inuyasha mi ha influenzato abbastanza in questo senso. Inoltre ho sempre detestato la concezione che una stirpe debba essere solo buona o solo cattiva.

Warlandia: Qual’è stata l’opera di editing insieme all’editore? C’è stato un grosso lavoro di revisione del lavoro originario?

Deborah: No, l’editore praticamente non ha toccato la mia opera.

Warlandia: In Xyen la fantasia fa da contorno a delle storie d’amore fra i protagonisti. C’è qualcosa della tua vita che è stata raccontata fra le righe?

Deborah: Il primo amore non si scorda mai, è risaputo, io gli ho solo dato il lieto fine che avrei voluto.

Warlandia: Parliamo della telepatia nel tuo libro. Ho immaginato che per te sia un modo per trasporre l’uso del cellulare (che per i ragazzi giovani come te è indispensabile per comunicare con gli altri) nel mondo della fantasia. Che ne pensi? E’ solo una mia idea?

Deborah: Sì e no… Per tutti gli altri personaggi della storia si può dire che sia così in effetti, ma i due gemelli li ho sempre considerati più come se fossero quasi un’anima sola divisa in due corpi e per questo motivo ho immaginato un rapporto molto stretto anche mentale.

Warlandia: Hai volutamente concluso il tuo romanzo lasciando aperti molti interrogativi. Ci sarà un seguito?

Deborah: Certo, Xyen è il capitolo di apertura di una trilogia: Arlénne’s Memories. E forse ci sarà anche un quarto libro che sarà uno spin-off.

Warlandia: Hai già un titolo per il prossimo romanzo?

Deborah: Sì, a dire la verità quale dei due sarà effettivamente il prossimo non lo so, comunque al momento sto lavorando a due romanzi: il seguito naturale di Xyen, Seshen, e Rebirth: Ritorno alla vita.

Warlandia: Immagini che scriverai mai qualcosa che non sia fantasy? Ti piace qualche altro genere?

Deborah: Certo che sì, mi piace cambiare sia per quanto riguarda la lettura e sia per la scrittura. Rebirth per esempio è ambientato ai giorni nostri e ci sono già un paio di idee per un romanzo storico e uno di fantascienza.

Warlandia: Vuoi svelare uno dei tuoi sogni nel cassetto?

Deborah: Fin da piccola ho sempre desiderato un cavallo tutto mio e vorrei tanto avere abbastanza spazio per tenerne uno.

Warlandia: Vuoi salutare tutti i tuo lettori?

Deborah: Ringrazio tutte le persone meravigliose che credono in me nonostante la mia evidente giovane età.

Warlandia: Carissima Deborah, ti ringrazio ancora una volta per l’intervista e per il tempo che ci dedichi. Ti auguro tutto il bene del mondo per i tuoi studi, per la tua carriera appena iniziata e perchè almeno uno dei tuoi sogni si realizzi presto.

Deborah: Lo spero ardentemente.

Warlandia: Saluta i lettori di warlandia.it come meglio credi e…alla prossima.

Deborah: A presto! Renge! (come direbbe Xyen)