Due parole in più su Symposium, Lungo la strada, raccolta di racconti fantastici curata da Alexia Bianchini e scritta da un gruppo di autori (I bardi oltre la soglia).

Ogni racconto ha un suo ambito narrativo unico e un messaggio personale dell’autore che non si limita ad inventare una storia che abbia qualcosa di magico o futuribile.
Stefano Sacchini con il suo Anche gli orchi piangono, mi ha fatto sorridere e riflettere scrivendo di uno sceriffo orco gay. Non è certo il primo che usa il mondo del fantasy e, in particolare, quello degli orchi per fare riflettere sulla diversità. C’è la doppia trilogia di Stan Nicholls dal titolo ORCHI, L’ultimo Orco in cui l’italiana Silvana De Mari riflette sull’origine degli orchi come rifiuti di una società che ammira soltanto il bello e il sano e crudelmente impone l’isolamento ai diversi.

Le figlie dell’Arca di Samantha Baldin mette in luce il bisogno di tutti noi di avere una identità che viene espressa nell’imposizione di un nome alla persona amata anche quando tale persona non è del tutto umana. La protagonista del romanzo (che strizza l’occhio a TERMINATOR) è generata da un esperimento e ha perso ciò che di più prezioso ha una persona: il proprio nome.
Anna Grieco ci porta in piena mitologia Greca con il suo Stavros accompagnando il lettore in un’avventura dal sapore classico in cui è forte il valore dell’amicizia e dell’onore.
Servo della luna di Sabrina Rizzo ci coinvolge con i suoi lupi mannari, la sete di sangue di alcuni e la ribellione di chi non accetta che la sua vita abbia un percorso obbligato.
Claudio Cordella si ispira al racconto biblico della Genesi in cui Mosè tenendo alzate al cielo le sue mani riceve da Dio il potere di condurre alla vittoria i suoi in battaglia contro gli egiziani. Il suo Filakismeno soma riprende l’idea e la incarna in un mondo post apocalittico in cui le mani del Sacerdote sono tenute in alto da esoscheletri meccanici a sostegno dei compagni in battaglia.
Tagli netti sulla nuda pelle di Alexia Bianchini ordisce la trama del suo racconto sulla sensualità e l’inganno tipica del Maligno. La protagonista è ancora una volta una donna con una fortissima carica erotica e un pizzico di follia.
Insomma ce n’è per tutti i gusti! Lo consiglio di cuore.