Nel 1983 la tecnogia informatica non era neanche lontanamente in grado di competere con quella odierna. Computer e console avevo forti limitazioni grafiche e audio e, pertanto, i giochi erano molto divertenti, ma con dettagli di animazione minimi.
In sala giochi saltò fuori come un coniglio dal cappello del prestigiatore un gioco con ambientazione fantasy dal titolo Dragon’s Liar.
Il gioco era a dir poco impressionante per il livello di bellezza della grafica che lo faceva assomigliare in tutto e per tutto ad un cartone animato molto ben realizzato.

Era davvero impressionante se pensate che Mario Bros. è dello stesso anno di uscita. Ovviamente stiamo parlando di un gioco completamente diverso che si basava sulla tecnologia LASER DISC per cui i filmati realizzati come un cartone animato erano stati memorizzati su quello che oggi potrebbe essere un DVD (p più semplicemente un file DIVX) e il software avviava le sequenze ad ogni bivio o scelta leggendo gli impulsi inviati dal giocatore tramite joystick.
L’impatto visivo era davvero impressionante e, lo ricordo ancora oggi, anche se era un gioco costoso quasi tutti noi ragazzi passavamo le ore a guardare gli altri giocare e (ogni tanto) a fare una partita.
I giochi come Dragon’s Liar hanno aperto un mondo verso il futuro lasciando presagire che le limitazioni a cui eravamo stati abituati sarebbero state superate con il tempo.
Una vera pietra miliare dell’evoluzione dei videogames.