Il Nord Europa, dalla Scozia alla Svezia, passando per la Germania, ci ha tramandato numerose leggende riguardo creature acquatiche proteiformi, ossia in grado di assumere qualunque forma.
Le varie narrazioni le descrivono alternativamente come draghetti acquatici, cavalli di ruscello, suonatori di violino, ragazze bellissime, oggetti preziosi immersi nelle acque. In tutti i casi si tratta di esseri che vivono a stretto contatto con cascate, ruscelli e piccoli laghi, da cui si staccano raramente e a rischio della vita.
La maggior parte dei racconti li descrive come malvagi, che attirano donne e bambini per farli morire annegati, ma non mancano leggende che li vedono positivamente.
Nel corso dei secoli pittori, compositori e scrittori hanno parlato di queste creature nelle loro opere (Le fanciulle del Reno di Wagner, ad esempio, o la Lorelei della tradizione danese). Ovviamente i nomi sono vari: nix, nixie, knucher, nachen, nokken, kelpie. In tutti i casi, comunque, nel significato dei nomi sono presenti i concetti di “bagnato” o dello “scorrere”, tipici dell’acqua.
Enrico Di Giacomo