L’ordine delle sette spade – recensione

Un romanzo pubblicato con lo pseudonimo collettivo di Grace White Flower e scritto a più mani da Alexia Bianchini, Anna Grieco, Gaetana Fiorella di cui vi abbiamo dato notizia qualche tempo fa.

Due gemelle sono l’una l’essenza del bene e l’altra del male. Due facce di una medesima medaglia che non possono uccidersi a vicenda a meno di voler distruggere l’universo intero. Aura è il bene, Iluna il male.

Aura è chiamata l’Eletta e ha diversi poteri particolari: il primo fra tutti è quello di rinascere dopo essere morta per amore di qualcuno. E’ un po’ come una fenice in forma umana, donando la vita a un amico morente lei torna bambina in un nuovo corpo e dimentica in parte il suo millenario passato. Aura riporta sulla retta via altre creature del male fra cui l’amore della sua vita: Iani un terribile e affascinante vampiro.

Sua sorella la odierà in particolar modo per questo motivo dato che Iani è colui che le dona il potere di essere un vampiro, ma l’abbandona dopo averne compreso la natura mostruosa.

Il romanzo ci fa rivivere una delle molte vite di Aura che, tornata bambina, riprende il suo ciclo di crescita e si costruisce una vita in cui ignora l sua vera storia fino al giorno in cui viene riportata nel suo mondo vero e incontra i sei amici che, insieme a lei, costituiscono l’ordine delle sette spade a difesa del mondo.

Un romanzo veloce e che vi affascinerà subito costringendovi a leggerle d’un fiato.